Oggi da Cibocchi c'è il traffico che precorre gli eventi importanti.
Si rivedono podisti dopo un bel po', io compreso, ma soprattutto si comincia a fare sul serio.
Ognuno secondo il suo schema, chi per prova, chi per recupero, chi in tabella, si procede avanti e indietro in questo circuito di allenamento podistico credo unico: ondulato, breve (7.2), medio (10,0), con varianti aggiunte al 3° (cd. "Irap"), il più ombreggiato, che allungano il percorso secondo le esigenze (una: 12,0; due, 14,0).
Il tempo, nella notte, concede un abbassamento di temperatura ideale per l'allenamento: la minima è 17°, e l'umidità subisce una drastica riduzione.
L'aria è pulita, il cielo e sereno e tutto sembra un buon viatico.
Tant'è che compio l'allenamento in 2:09 (25 km.): un risultato eccellente, vista la fiacchezza dei giorni scorsi e i faticosi 19 di domenica scorsa.
Ma infatti, per quanto termini bene, tranquillo e ancora in forze, mi sembra troppo. Conta e riconta, un supplemento all'andata della prima vasca, uno al ritorno, fanno 14; più un corto, fino al 3°, un altro supplemento, sono 5 e ritorno: ma all'arrivo non sono 10, ma 8! Ecco l'inghippo.
Mi sono ingannato, e così i miei 25 km scendono a 23 e il tempo assomiglia più a quello che mi sembrava.
Ma va bene lo stesso, è andata oltre le aspettative!
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