martedì 8 marzo 2011

Maratona di San Valentino, 20 febbraio 2011

Questa di San Valentino era proprio un'occasione da non mancare.
Prima di tutto, i "colleghi" ternani meritavano attenzione solo per la vicinanza geografica: a chi dobbiano poi chiedere partecipazione quando siamo noi ad indire i meeting?

E poi, ragazzi, organizzare una 42 km, non dico la prima in Umbria ma sicuramente la prima dopo l'11 Settembre, è un fatto di per sé meritorio.
Una macchina complessa di sponsor e volontari è necessaria fin dall'inizio, e certo non bastano pochi giorni. Un impegno di mesi di volontari, sponsor e appassionati.
E il risultato è stato all'altezza dell'impegno: rifornimenti puntuali, percorso accuratamente presidiato in ogni "incrocio pericoloso" (ed erano molti), anche a costo dell'impopolarità con qualche ternano spazientito; un numero di partecipanti (400 circa) che certo promette molto fin dalla prossima edizione.
Tutto contornato dalla tradizionale e calorosa accoglienza ternana, con tanto di colazione alla partenza e viveri di conforto all'arrivo.

La gara si è svolta in bella scioltezza; non è la migliore che ricordi ma, paradossalmente, la mia più veloce. Un the caldo tra il vento di Ferentillo e via, i primi 11 chilometri volano in discesa, davanti alla cascata delle Marmore e, più giù, l'Acciaieria. Si entra in città e presto, poco dopo la Stazione, si saluta la "mezza" per dirigersi allo svincolo. Il gruppo è ormai sfilacciato e si va in concentrata solitudine, sotto Terni Ovest verso la marattana. Sono 18 km di deserto, in cui voci in lontananza rompono ogni tanto il silenzio che ci circonda. Il 28° chilometro, sterrato e in campagna, ci rianima; al centro, un rifornimento rurale quanto mai opportuno. Presto riprendiamo la marattana per il rientro, e riarriviamo in periferia. Ormai sono 38, i familiari centri commerciali ci fanno compagnia, uno dopo l'altro, fino al centro storico, e mai ci eravamo accorti di quanta strada fosse! Si entra nella zona pedonale, il traguardo gonfiabile è davanti a noi; il percorso ci spinge a sinistra e subito torna per "riempire" gli ultimi 200 metri.
E' fatta, il bel medaglione color acciaio ci attende.
Cosa aggiungere?
Speriamo di esserci anche il prossimo anno!

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